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Intelligenza artificiale e diritto: la scrittura giuridica nell'era digitale

Venerdì, 7 maggio 2021, ore 14

Autore:  Prof.ssa Isabella Ferrari, Associato di diritto comparato dell'Università di Modena e Reggio Emilia

Discussant:Prof. E. Al Mureden, Ordinario di di DIritto Privato nell'Università degli Studi di Bologna.

Abstract

L'intelligenza artificiale supera continuamente nuove frontiere, arrivando a coinvolgere prestazioni professionali, caratterizzate da un rapporto intuitu personae. Tra queste, si colloca per certo il settore giuridico.
L’esperienza, la professionalità e le capacità di avvocati, notai e magistrati sono ritenute uniche ed irripetibili, in quanto fondate sul bagaglio personale del singolo: eppure le nuove tecnologie dimostrano non solo che l'intelligenza artificiale si può applicare persino in questo ambito, ma che addirittura potrebbe raggiungere livelli di giustizia ‘in astratto’ migliori di quelli umani.
Occorre allora domandarsi da un lato cosa possono e devono fare i giuristi per l'intelligenza artificiale, al fine di permetterne l’utilizzo etico, responsabile e corretto, e dall’altro cosa può fare invece l'intelligenza artificiale per alleggerire, velocizzare e semplificare il lavoro di studio, ricerca e redazione giuridica.
Non si tratta semplicemente di un problema de iure condendo, per la mancanza totale di regole al riguardo (problema già noto e su cui ha preso posizione recente la EU Commission con la nota proposta di Regolamento in materia), ma della definizione esatta degli ambiti che si vogliono destinare rispettivamente all’uomo e alle macchine.
I giuristi di civil law sono dunque chiamati a scegliere quali compiti conservare per sé e quali assegnare alle macchine. Tale scelta andrebbe fatta alla luce dell’esperienza già maturata in common law, dove i sistemi di predictive AI e di analytic AI sono ormai integrati tra gli strumenti del mestiere, dove il legale di famiglia può essere sostituito da chatbox online e dove le controversie di minor valore possono essere decise ‘artificialmente’.
I sistemi di machine learning, per definizione, imparano e migliorano nel tempo. Ma potranno arrivare effettivamente a comprendere la distinzione tra justice e fairness, tra giustizia e correttezza?
La risposta a questo interrogativo, ovviamente, deve contribuire a tracciare la linea di indirizzo dell'intelligenza artificiale in campo legale-giuridico.

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[Ultimo aggiornamento: 04/05/2021 09:08:34]